#avventolibroso2021 è un’iniziativa organizzata da Read books with Mar, in cui varie blogger, dal 1 al 25 dicembre, scelgono di parlare di un libro a scelta, allietandoci con i loro consigli di lettura.
Oggi è il mio turno, e per l’occasione vi parlo di un libro non propriamente natalizio, ma un classico che consiglio di leggere almeno una volta nella vita, ovvero Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald.
«Dick percepiva l'infelicità di Nicole e avrebbe voluto bere la pioggia che le sfiorava le guance.»
Il libro, come un grande affresco, abbonda di episodi e personaggi, ma ha al centro la vicenda di corruzione morale dei coniugi Diver. Lui, Dick, psichiatra, incontra nel corso della sua attività clinica una giovane donna, Nicole Warren, sofferente di manie di persecuzione per aver avuto rapporti incestuosi con il padre. Nonostante il parere contrario di molti suoi colleghi, decide di sposarla, ripromettendosi di «restaurarle l'universo». Passano alcuni anni; lui, godendo della ricchezza della moglie, progressivamente perde interesse per la propria attività professionale. Si ritrovano sulla Costa Azzurra assieme a una strana coorte di personaggi, alcuni dei quali innamorati della donna. C'è una giovane interessata invece a Dick, Rosemary. Sarà la "storia" che fa precipitare il precario equilibrio della coppia. Un libro bellissimo in cui i grandi temi di Fitzgerald – la felicità, lo spreco, il fascino, il danaro – trovano il loro scenario più adatto, in un contesto linguistico fastoso e spettrale.
Tenera è la notte si apre sullo sfondo della Riviera francese, in una località balneare che vede tra i suoi ospiti gente sofisticata e di un certo livello. Tra di loro ritroviamo Rosemary, giovane attrice che aveva raggiunto una certa fama grazie all'interpretazione nel film La figlia di papà, e sua madre, la quale è anche la manager della figlia.
Il suo corpo aleggiava con delicatezza sull’ultimo confine dell’infanzia. […] Era protetta dal doppio strato dell’armatura della madre e della propria.
Durante la sua permanenza, la ragazza si intrattiene con un gruppo di americani, dediti al divertimento sfrenato. Tra questi però, Rosemary viene attirata principalmente da una coppia, composta dallo psicologo Dick Diver e la moglie Nicole, esponenti dell'alta società americana, i quali saranno particolarmente affascinati dalla giovane attrice.
È proprio su di loro che si focalizza la parte centrale del libro, ritornando indietro nel tempo, a quando Dick era ancora un giovane psicologo e Nicole una ragazza complessa e parecchio inquieta, proveniente da una delle famiglie più facoltose dell'alta borghesia americana. Essa infatti, prima di diventare sua moglie, era dapprima una sua paziente.
Tutti, o quasi, abbiamo un periodo preferito, eroico, della nostra vita; per Dick Diver fu quello.
I fatti si svolgono nei primi anni ‘20, prima del matrimonio, i figli e tutto ciò che ne consegue.
La loro non è una storia d’amore autentica, almeno non nel senso proprio del termine, ma entrambi hanno bisogno l’uno dell’altra. Dick ha bisogno di affermarsi, di dimostrare al mondo quanto vale, Nicole invece diviene dipendente dall'amore e dalle cure del marito.
La figura di Rosemary, la quale si infatuerà di Dick, uomo distinto e affascinante, senza però riuscire a rubargli il cuore, è fondamentale nell’evoluzione dei due coniugi.
Nicole riuscirà a riappropriarsi della sua vita, uscendo dall'oblio, a differenza di Dick, che invece sprofonderà nell'abisso dell'alcolismo.
La particolarità di questo romanzo è data dalle forti suggestioni autobiografiche, poiché è facile trovare delle similitudini tra Nicole e la moglie di Fitzgerald Zelda, che nel 1930 venne ricoverata in una clinica psichiatrica per un collasso nervoso, dopo aver condotto una vita all’insegna dello scandalo e dell’esibizionismo.
Qui l’autore è come se si mettesse a nudo, in uno stile diretto che punta a dare spessore a dei personaggi dalla psicologia complessa e controversa.
A volte è più difficile privarsi di un dolore che di un piacere
Amore, ossessione, gelosia, il ricordo di una felicità sbiadita e mai realmente afferrata, il fallimento, sono temi caldi nei quali Fitzgerald ci conduce in un viaggio quasi esistenziale, in un lento processo di disintegrazione e corruzione umana.
È un libro complesso, affascinante. Un capolavoro che, proprio come Il Grande Gatsby, mette in rilievo il volto oscuro di una società, apparentemente integerrima, ma pur sempre animata dalle più torbide passioni.
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